Le Svalbard sono un arcipelago da cartolina. In essa troverete l’immagine dell’Artide che avete sempre immaginato, con i suoi maestosi ghiacciai e le spettacolari vette ricoperte di neve, che guardano dall’alto grandi iceberg galleggiare nell’acqua blu. Si tratta di un mondo magico, incontaminato e remoto. Qui le notti sono lunghe d’inverno e nelle giornate estive il sole non tramonta mai, data la latitudine delle isole, così vicine al polo. Le Isole Svalbard sono note per essere la patria degli orsi polari, nonché scenario delle grandi spedizioni polari del passato. Il luogo ideale per catturare tutto lo spirito del Polo Nord.
Una curiosità da sapere prima di recarvi in loco: molti dei nomi delle isole, come quello di Barentsburg o di Spitsbergen (in olandese “montagne aguzze”) è legato a quello di Willem Barents, il navigatore olandese che nel 1596 approdò nel remoto arcipelago.
Per quanto riguarda la storia, le isole sono state principalmente base per la caccia alle balene e centri minerari per l’estrazione del carbone. Se vi state chiedendo perché si tratta di insediamenti russi, sappiate che – nonostante le Svalbard siano sotto la sovranità norvegese – il trattato del 1920 permette alle nazioni firmatarie di sfruttarne le risorse.
Il principale insediamento delle Svalbard è Longyearbyen, punto d’accesso alle isole. Da qui potrete partire per una gita in barca, fare un’escursione sui ghiacciai o intraprendere una spedizione in motoslitta per avvistare gli orsi polari… o forse preferite salire su una slitta trainata dai cani?
Le cose da vedere alle Svalbard sono sì legate alla flora e alla fauna, ma anche alla storia. Per quanto riguarda il primo aspetto, sappiate che – oltre all’orso polare – sulle isole vivono altri tipici animali come la volpe artica e la caratteristica renna delle Svalbard. Se invece ci si rivolge all’ambiente marino, le foche ne sono padrone assolute, ma – se siete fortunati – potrete avere la fortuna di avvistare persino una balena o dei trichechi.
Per quanto concerne la storia, rimarrete probabilmente colpiti dall’architettura industriale degli insediamenti minerari adibiti all’estrazione del carbone, specialmente Barenstburg e Pyramiden.
Conta un pugno di abitanti e rappresenta il portale d’accesso al magico mondo subpolare delle Svalbard. Le cose da fare qui vanno oltre il centro urbano, verso i ghiacciai (ne vanno menzionati almeno due: il Longyearbreen e il Lars Hjertabreen, oltre al Nordenskjöldbreen); infatti l’insediamento è specialmente usato come base di partenza per le escursioni. Nonostante ciò, potreste trovare interessanti i suoi musei – dedicati alla storia delle isole – e i suoi ristoranti, sempre più innovativi: pensate che esiste persino un tour gastronomico chiamato “Artic tapas”.
Si tratta di uno degli insediamenti più settentrionali del mondo, da esplorare con un’escursione guidata (non ci sono partenze tutti i giorni e va pianificata con cura). L’ideale sarebbe aspettare una bella giornata di sole, per questa perfetta gita da fare in giornata.
La maggior parte delle escursioni in barca è diretta agli insediamenti russi di Barentsburg e Pyramiden, con tappa alle lingue dei ghiacciai.
Barentsburg è una sorta di mondo a parte: sembra quasi di trovarsi in un avamposto dell’ex Unione Sovietica dimenticato ai confini della Terra. Se siete abituati alle casette in legno di molti villaggi norvegesi, potreste rimanere delusi dalla freddezza urbanistica di questo insediamento. Ciò che risulta interessante è la storia che testimonia: i cartelli in alfabeto cirillico, un busto di Lenin ancora in piedi, i murales che raffigurano lavoratori muscolosi in pose eroiche e un’aria generale di decadenza che ha, tuttavia, il suo fascino.
Pyramiden è il secondo insediamento russo delle Svalbard e prende il nome dalla montagna di forma piramidale che sorge nelle vicinanze. Nonostante sia abitato da una manciata di persone, rimane una sorta di città fantasma. Anche qui potrete cogliere il netto contrasto tra un ambiente naturale quasi incontaminato e i fantasmi delle infrastrutture industriali e minerarie. Anche qui, incontrerete cartelli con slogan promozionali dello stato socialista e busti di Lenin, mentre dall’altra parte dei fiordo si estende uno dei ghiacciai più spettacolari delle Svalbard, il Nordenskjöldbreen.
Come saprete, in inverno le Isole Svalbard rimangono quasi completamente oscurate per via della loro latitudine. È questo il periodo ideale per ammirare l’aurora boreale! Durante l’inverno sulle Svalbard ha luogo anche un interessante festival jazz, mentre in primavera il ritorno alla luce è salutato con una settimana di festeggiamenti.
L’estate offre infinite possibilità di effettuare camminate alla scoperta delle Svalbard, come le escursioni di alcune ore alla ricerca dei fossili. Altre idee per la bella stagione sono le passeggiate sui ghiacciai, oppure le escursioni su slitte trainate dai cani, un’alternativa ecologica alla motoslitta, nonché emblema del luogo. Non amate camminare? Potete sempre andare a cavallo oppure con la fat bike.
Se invece preferite le gite in barca, non perdetevi un’attività molto tipica del luogo: l’osservazione dei trichechi sull’isola di Prins Karls Forlandet.
Come all’epoca in cui i minatori si toglievano gli scarponi incrostati di polvere di carbone sulla soglia di casa, così le norme di cortesia rimangono immutate in questo luogo remoto. Non stupitevi quindi di vedere gli abitanti entrare scalzi negli edifici cittadini e fate lo stesso, quando potete. Eccezion fatta per i grandi negozi e i ristoranti, negli hotel questa norma viene rispettata.
Come detto, le isole Svalbard rappresentano bellissime gite giornaliere, ma per pernottare dovrete scegliere il principale insediamento di Longyearbyen. Lì troverete eccellenti strutture ricettive, che vanno dagli eleganti hotel alle più modeste camere ricavate negli ex-alloggi dei minatori.
Fatta eccezione per le navi da crociera in partenza dalla Norvegia continentale, l’unico mezzo per raggiungere le Svalbard è l’aereo. Sono infatti disponibili voli diretti in partenza da Tromsø e Oslo.
Le Isole Svalbard si trovano nel Mare Glaciale Artico e rappresentano la parte più settentrionale della Norvegia, nonché le terre abitate situate più a nord del pianeta.